1. Origine e fine dell’opera

L’Istituto delle Religiose dei Sacri Cuori di Gesù e Maria è stato fondato nell’anno 1871 dal Servo di Dio Mons. Francesco Saverio Petagna, Vescovo di Castellammare di Stabia. Cronologicamente; la vita del Servo di Dio è compresa tra gli anni 1812-1878. Grosso modo, si può dire, coincide con il nostro Risorgimento. E’ un dato importante, perché significa che, come sacerdote e come vescovo, egli si è trovato nella condizione di dare una risposta ai problemi risorgimentali, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra società ecclesiale e società civile. In quel periodo divennero forza dominante la politica e la filosofia. Non più Dio e il suo ordine inviolabile, ma l’uomo e le sue possibilità determinavano l’impostazione dei problemi. Per questa ragione il problema della verità divenne sempre più soppiantato dal problema dell’utilità.

Le prime attività pastorali del Vescovo si riferiscono all’assistenza agli ammalati e ai detenuti; egli privilegiò e animò le cappelle serotine; nel 1841 fondò la rivista cattolica “La scienza e la fede”; fu professore di Sacra Scrittura; nel 1850 fu nominato vescovo di Castellammare, dove promosse iniziative di carità: orfanotrofi, ospedali, scuole e fondò ricoveri per le ragazze esposte alla prostituzione. Dal 1860 al 1866 visse in esilio a Marsiglia. Qui si prodigò con zelo per i bisogni della popolazione, senza abbandonare la sua diocesi, che seguiva inviando lettere pastorali. Al ritorno fondò l’Istituto delle Vittime dei Sacri Cuori che, con il riconoscimento pontificio, furono chiamate Religiose dei Sacri Cuori. Queste assumevano il molo della riparazione e dell’apostolato: “E’ già molto che io avea in mente di avviare un ordine di suore che s’addicessero all’educazione delle fanciulle sia con pensionato interno sia con scuole esterne. Sicché ancora, quando Iddio ne benedicesse lo sviluppo, questa comunità si occuperebbe dei poveri, degli infermi e di coloro che volessero ritirarsi in casa per fare in alquanti giorni gli esercizi spirituali”. “… esse, sempre docili e conformi allo spirito del loro Istituto correranno pronte dove l’infiammato zelo del Cuore di Gesù le andrà chiamando e non sarà povero, infermo, afflitto sia di corpo sia di spirito, che non abbia a sperimentare la carità delle vittime dei Sacri Cuori” (RR. n. 50).

2. Situazione attuale e linee operative

L’Istituto cerca di essere fedele al progetto iniziale e si preoccupa di realizzarlo secondo le esigenze dei tempi.
— «Le Religiose dei Sacri Cuori, secondo le indicazioni del Fondatore e per loro specifica vocazione, si impegnano all’imitazione di Gesù Cristo, vittima di amore, immolato per gli uomini e alla disponibilità nel servizio per le esigenze della Chiesa e della società” (Cost. art. 5, 1,2). L’anima dell’Istituto è l’adorazione che ispira e dà vita a tutte le opere di carità; solo se le suore cercheranno nella preghiera il frutto dell’apostolato e nell’apostolato il fine della preghiera, potranno assolvere il loro compito che è quello di “sedare le umane passioni o affievolirle con la luce della verità, con la forza della religione, col balsamo della soave carità ad imitazione di Cristo che istruì gli uomini se ignoranti, li sfamò se poveri, li guarì se infermi, li sollevò se afflitti di ogni maniera; ma nel curare le miserie del corpo mirava principalmente alle piaghe dell’anima, che voleva mondate, ravvivate, rinvigorite per renderle guadagnate al trionfo della grazia di Dio» (RR, 21).
— Nell’opera educativa le Suore dei Sacri Cuori oltre alla cultura umana curano quella dello spirito nonché il perfetto sviluppo delle forze fisiche degli educandi. Per ottenere ciò, non lasceranno mezzo intentato; e senza usare della severità, della forza e dei castighi faran capitale della dolcezza, delta vigilanza, della tenerezza e di tutto ciò che agli educandi possa ispirare t’idea di tenere madri, che con carità e abnegazione richiesta dal loro stato, li guidano e niente tralasciano di quello che possa essere dalla loro condizione, età e fisica costituzione richiesta (Progetto educ. convitto Torre Annunziata). Il progetto si riferisce al primo convitto, aperto dal Petagna nel 1874. L’opera cessò con la morte del Fondatore.

Le Suore dei SS. Cuori attuano il progetto educativo del Petagna, per il quale educare significa condurre per mano (indirizzare, dirigere, spingere, custodire) l’educando, per guidarlo alla Casa (libertà, dignità, amore) del Padre. Questa educazione non si ottiene né con la pedagogia negativa né con le leggi vincolanti né con castighi, ma “con l’idea del bene, del vero, del bello, del buono, del giusto, dell’ordinato, del perfetto, per puro amore dell’ideale, cioè il Verbo” ( La Scienza Cattolica”, p. 18).
— Nell’insegnamento le Suore dei Sacri Cuori cercano di istillare nell’animo dell’educando il bisogno di Dio, facendo considerare l’insufficienza umana; questa può essere superata solo con l’aiuto di Dio Padre creatore, che lo mette a parte della sua natura divina (cfr.: C. Gneo, “Pedagogia di un Vescovo”, p. 80).
— Anche nello studio delle scienze le Religiose dei Sacri Cuori, tenendo presenti le numerose deviazioni della scienza attuale che in molti casi ha operato senza tener presente la morale, cercano di inculca re negli allievi ciò che Mons. Petagna aveva già detto ai suoi tempi, cioè «che la ragione umana, allorché ha voluto progredire sola, non ha distrutto nessun errore, non ha inventato, non ha trovato, non ha stabilito nessuna verità, è stata misera, sterile, dubitò di ogni cosa e ogni cosa ignorò e che al contrario, allorquando essa pose il suo fondamento sulla fede alle rivelazioni divine, fu grande, sublime, feconda, ha dichiarato ogni verità, ha atterrato ogni errore, ha favorito il progresso della scienza, ha allargato i confini dell’ingegno umano, ha ben meritato dell’uomo e della società (Scienza Cattolica, p. 118).
— Le Religiose dei Sacri Cuori educano gli allievi a cogliere in sé la sete di infinito e di verità e ad approdare alla fede che è l’unica che possa dare sicurezza, non tralasciando di far prendere loro coscienza del male, per poterlo evitare, perché, come afferma il Petagna, non vi è cosa peggiore in una società che perdere la coscienza del male.
«Da che si volle in Europa un’istituzione delle menti senza educazione dei cuori, un acquisto di dottrine senza morale e religione, una conoscenza dei diritti senza quella degli annessi doveri, rigurgitarono le statistiche criminali di sempre crescenti delitti anche in persone istruite, ma nude di conoscenze e di pratiche religiose. Quando non comincia di buon’ora a far sentire la sua voce la Religione al cuore del fanciullo e scolpirvi altamente le massime di bontà, di carità, di giustizia. si vedrà subito essersi smarrita la via, avendovi spiriti altieri che disprezzano tutti, arroganti contro ogni freno, rissosi da non conoscere pace con i simili, avventati da scendere ad ogni più bassa violenza, furibondi da non rispettare qualunque siasi autorità superiore. Ma questo rispetto non ci sarà mai, se non interverrà ad istillarlo religioso e filiale in fondo al cuore l’educazione cattolica (Vita del cristiano, pp. 49-50, lett. pastorale 1875).

3. Comunità educante

La nostra scuola, in coerenza con il magistero ecclesiale, userà ogni mezzo per dar vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dallo spirito evangelico di libertà e carità e promuoverà l’amicizia e la collaborazione. I membri della comunità educante accoglieranno le persone come sono e cercheranno di offrire loro la possibilità di diventare migliori. Tra i membri della comunità educante si creerà la vera comunione, che nasce dal dono dello Spirito ed è alimentata dalla Parola e dai segni sacra- mentali in un continuo cammino di conversione e di riconciliazione che perdona i peccati e valorizza i doni di ciascuno.

4. Gli operatori scolastici

I nostri operatori scolastici devono, in primo luogo, impegnarsi a diffondere il messaggio cristiano, scoprendo nella missione loro affidata un autentico valore di ministero per il Vangelo e per gli uomini. Tra gli operatori scolastici le Religiose dei Sacri Cuori si impegneranno a calare all’interno del progetto educativo l’originalità del proprio carisma. I laici che collaborano nelle nostre scuole devono innanzitutto dar prova di fede autentica ed essere disponibili ad accogliere la proposta educativa specifica dell’Istituto. Questo, a sua volta, si impegnerà a promuovere la loro formazione spirituale con corsi specifici perché crescano nella fede e operino una sintesi tra fede e vita. Li stimolerà a partecipare a corsi culturali e di aggiornamento e a tutte le iniziative scolastiche e parascolastiche promosse dall’Istituto. Tra gli operatori scolastici avrà un posto rilevante la figura dell’assistente spirituale, che ha il compito di coordinare la formazione religiosa di tutti i membri dell’Istituto. Ogni operatore deve sentirsi responsabile del proprio servizio nella chiesa locale e partecipe alla sua missione.

5. I genitori

I genitori sono i primi educatori dei loro figli, perché non sono solo veicolo di vita vegetativa, ma soprattutto generatori di fede, compito che hanno assunto quando li hanno presentati al fonte battesimale; essi entrano, perciò, a pieno diritto nella comunità educante, nella quale trovano aiuto e sostegno per assolvere il loro compito educativo. Scegliendo la nostra scuola, i genitori devono comprendere che essa ha un suo progetto educativo, che devono condividere e per la cui realizzazione sono tenuti a collaborare. I genitori si devono sentire promotori del loro diritto alla libertà di scelta scolastica e devono contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema. La nostra scuola promuoverà incontri di formazione per i genitori, in vista di una maggiore collaborazione per la realizzazione del progetto educativo.

6. Gli alunni

Gli alunni sono i destinatari e i protagonisti del nostro progetto educativo, sono chiamati, perciò, a partecipare e a collaborare alla sua realizzazione secondo la loro età. La scuola si impegna a lavorare in un clima di gioia, di serenità e di amicizia, favorendo tra insegnanti ed alunni un rapporto di dialogo fiducioso e di rispetto vicendevole, per costruire insieme la civiltà dell’amore, obiettivo fondamentale del messaggio cristiano. L’educazione degli allievi sarà basata soprattutto sulla formazione cristiana, che non è limitata all’ora di religione, ma è punto di riferimento e di dialogo per ogni altra disciplina. Si passerà da un processo conoscitivo ad un’esperienza vissuta con incontri di preghiera, celebrazioni liturgiche, iniziative di solidarietà umana. La nostra scuola si propone di dare ai propri allievi una formazione culturale nn solo a livello di semplice conoscenza, ma anche come capacità critica che permette la lettura e la spiegazione con il relativo valore dei Fatti, fornendo la consapevolezza dei limiti della scienza e della tecnologia alla soluzione dei problemi produttivi, ambientali e sociali degli uomini. Dalla cultura si farà scaturire la capacità di dominare situazioni difficili, di risolvere problemi concreti, di lavorare in maniera valida e utile per la società, la famiglia e la propria persona. Si educheranno gli allievi alla vita di gruppo, per abituarli a vivere in società e per sviluppare in loro il senso di fraternità, di dialogo, di giustizia e di solidarietà. Un posto rilevante occuperà la cura dell’orientamento professionale, anche nella scuola primaria, tenuto conto che l’aspirazione alla professione futura è già radicata negli anni della prima infanzia.

7. Gli ex-allievi

Le Religiose dei Sacri Cuori, per continuare l’opera educativa, favoriscono con gli ex-alunni incontri di amicizia, di distensione, di formazione, di verifica del progetto educativo che li ha aiutati nella loro formazione. Essi, con la loro esperienza, potranno dare un valido aiuto per attività para o extra scolastiche.

8. La nostra scuola e la Chiesa locale

La nostra scuola fa parte della missione pastorale della Chiesa e, pur esplicando un servizio educativo che le è proprio, non opera separatamente dalle direttive diocesane e si inserisce nel cammino della chiesa locale, dove nella pluralità dei servizi, dei carismi, porta il suo contributo, si impegna in un lavoro organico parrocchiale, sensibilizza gli alunni alla frequenza della catechesi e va incontro alla parrocchia là dove essa difetta di strutture. Si favorisce la partecipazione degli alunni alla vita, parrocchiale e l’inse. rimento in gruppi e associazioni. Nel campo dell’apostolato e dell’educazione della gioventù aiuta i giovani a scoprire il loro posto nella chiesa, a discernere il disegno di Dio su di loro e, perciò, a conoscere la propria vocazione. In un mondo in cui domina l’efficientismo, il consumismo, e il benessere a svantaggio dei poveri e degli indifesi, in coerenza con il messaggio evangelico e il carisma dell’Istituto, le Religiose dei SS. Cuori, pur offrendo a tutti il loro servizio, prediligono i poveri e gli svantaggiati, aiutandoli a inserirsi nella società