Dedicato agli alunni delle Scuole dirette dalle Religiose dei Sacri Cuori
Le suore, tue insegnanti, un po’ diverse dalle altre e non solo nel vestito, sono molto rispettose di queste qualità, e, siccome sei figlio dello stesso Padre che è nei Cieli, sei loro fratello, e ti amano. Per questo le vedi premurose ti aspettano al mattino, ti seguono negli studi, e, se non stai bene o sei triste qualche volta, ti chiedono con ansia fissandoti negli occhi: “Che hai?”; ti poggiano una mano sulla spalla, ti fanno una carezza e t’incoraggiano, come fa la mamma… E tu le senti vicine: e non sei solo, e sei protetto. Fai il tuo cammino scolastico con loro e stai tranquillo.Nella scuola le suore propongono alla tua conoscenza, man mano che ne sei capace, tutte le nozioni dei programmi: impari a leggere e a scrivere e a fare i conti; apprendi la storia e la geografia, e ti aiutano pure a crescere onesto e forte per supera re le difficoltà che incontrerai domani nella vita. Imparerai a conoscere tutte le cose che Dio ha create e i loro misteri e le leggi che regolano la vita e il loro evolversi nel regno minerale e vegetale, animale e spirituale. Scoprirai così che tutte le cose, quelle che son nei cieli e sulla terra, quello che cresce su di essa e la fa bella, e le risorse del sottosuolo, l’energia dell’atomo e le conquiste dello spazio, le ha fatte Dio per noi; che tutte queste cose non contrastano con Lui, non distraggono da Lui, e se bene usate, portano a Lui. Del resto, i ricercatori, gli scienziati, gli inventori, i medici che s’affannano a studiare per cercare rimedi alle malattie della gente, dopo tante fatiche scoprono solo quello che Dio aveva già creato… Comprendi ora perché san Francesco nel Cantico delle Creature, la prima poesia italiana, le invitava tutte a lodare l’Altissimo onnipotente buon Signore? e le chiamava tutte sorelle e fratelli? Questo è uno degli scopi del Progetto educativo che si attua nella scuola che frequenti. Alcuni nel passato, e anche oggi, affermano che non c’è armonia tra scienza e fede, che cioè c’è contrasto tra le cose create e il Creatore.
Il fondatore delle tue suore, Mons. Francesco Saverio Petagna, che era saggio e pieno di Dio, si preoccupò di questo modo di pensare e disse loro: Insegnate ai bambini nelle vostre scuole che scienza e fede stanno bene insieme; le cose nuove che gli uomini riscoprono portano pur esse a Dio, non contrastano con Lui, non allontanano da Lui, anzi dimostrano quanto Egli è buono e sapiente e onnipotente. Voglio anche assicurarti che a questo compito le suore, che trovi sulla cattedra ogni mattina, sono preparate: non si sono improvvisate educatrici dalla sera al mattino, hanno studiato e pregano, siccome il Fondatore ha insegnato loro che quando pregano apprendono dal Signore come educarti, come aiutarti a crescere, come formarti l’anima, e amarti e rispettarti; e quando trascorrono tante ore nella classe, il loro insegnamento è una preghiera. Questo è lo scopo della loro vita.
Avrai pure capito che le tue insegnanti sono donne consacrate a Dio: sono come una manciata di frumento gettato nel solco della vita per servire con spirito apostolico la società nella quale sei capitato a vivere, perché tu abbia un nido più accogliente. Quello che fanno lo fanno per amore e non per soldi. Tu sei un batuffolo d’amore; e con amore esse alimentano la tua crescita e ti preparano alla vita, senza nulla trascurare, perché tu venga su forte e libero, e buono soprattutto, pronto per inserirti nella famiglia più grande che è la società. Le suore, poi, sono le migliori collaboratrici dei tuoi genitori: essi hanno avuto fiducia in loro, e son convinti di averti affidato a mani esperte e a cuori generosi; per questo esse sono per te madre — e anche padre — in loro assenza.
Le suore?
Maurizio, penso che educarti, e realizzare in te questo progetto, sia cosa assai ardua e faticosa, e impensierisce; e, certo, le suore che vi son preposte meritano tutto il tuo amore e il tuo rispetto. Esse hanno rinunziato ad avere una famiglia per essere madre e sorella a te; e tu, cresciuto bene educato e onesto, sarai il loro orgoglio e la gradita ricompensa alla fatica d’ogni giorno, santa e benedetta. E, se permetti, per te io dico a loro: «Grazie, sorella e amica, per la luce che m’illumina il cammino; grazie per la trepidazione, i dubbi e le incertezze che ti sorpresero davanti all’arduo compito di capire la mia vita, e aprirla al bene, e alimentarla e maturarla per un avvenire lieto di speranza e cose sante; grazie per il sonno che ti son costato, e per il tremare della tua anima quando veniva a contatto con la mia nel timore di alterarne i connotati. E — questo, certo, ti farà piacere — forse, porterò nella mia anima impressi i tratti del tuo volto, e ti sarò grato per la vita! La scuola che frequenti, come vedi, è la seconda tua famiglia. Grazie per avermi ascoltato e buon lavoro.